Panoramica
Siamo alle Giare, località lagunare del comune di Mira VE.
Due percorsi che ci portano ad esplorare i tanti volti del paesaggio lagunare creato dai canali e dagli argini nella laguna sud di Venezia; possiamo esplorare anche una parte della complessa rete di opere di bonifica e salvaguardia del territorio veneziano e di disinquinamento della laguna.
Qui possiamo percorrere o la parte sommitale degli argini di conterminazione lagunare, dove il fondo è leggermente sconnesso ed è possibile trovare tratti di erba alta ma da dove si può ammirare la grande varietà degli ambienti lagunari, oppure si può correre o camminare lungo la strada sterrata che si sviluppa ai piedi degli argini stessi dove il fondo è compatto e percorribile più agevolmente ma rinunciando al panorama.


Entrambi i tracciati si sviluppano in linea (non ad anello) per cui si percorrono gli stessi tratti, prima in andata e poi in ritorno.
Un primo percorso si sviluppa per poco meno di 4 km (+ il ritorno) lungo il Canale Bondantino e che ha come mete, prima la “spiaggetta” delle Giare e poi la Croce Velo.
Il secondo, nella versione completa descritta di seguito, è di una decina di km oppure di 2,500 km più il ritorno se ci si accontenta di percorrere l’argine del Taglio Barbieri fino all’ interruzione creata dalla canalizzazione che scarica in laguna l’ acqua sollevata dall’idrovora di Dogaletto.
Percorsi, ovviamente, pianeggianti, privi di ombreggiatura e ben frequentati – in stagione – dalle zanzare.
Chilometraggio
PERCORSO CANALE BONDANTINO
- KM. 8
PERCORSO TAGLIO BARBIERI
- Percorso completo 10,850 km
- Percorso ridotto 5,500 km
Dislivello positivo
Pianeggiante
Descrizione tecnica
Dall’ area di parcheggio partono i due percorsi, il primo in direzione sud – est, il secondo verso nord – est.
In entrambi i percorsi, il primo tratto è occupato da cavane, caratteristici ricoveri per barche che conferiscono ai canali un aspetto insolito e suggestivo.
Come già detto, se si transita sul sentiero sommitale degli argini è possibile ammirare tutta la bellezza della laguna, delle barene (aree emerse o sommerse a seconda del livello delle acque), agli specchi d’acqua, agli isolotti, la loro flora e la variegata fauna che le popolano.
Qui il fondo stradale è erboso e a seconda della stagione e della manutenzione, l’ erba potrebbe essere alta rendendo un po’ difficoltoso il cammino o la corsa.
Per una corsa o una camminata più agevole è preferibile percorre la strada sterrata che si sviluppa ai piedi degli argini senza, però, godere del paesaggio.
PERCORSO CANALE BONDANTINO
Lasciato il parcheggio, saliamo la scaletta che ci porta sugli argini e prendiamo quello di destra. Inizialmente si percorre un lungo rettilineo di km 2,700 km che porta in laguna dove il panorama lagunare cambia di continuo.
All’ orizzonte possiamo vedere la zona industriale di Marghera e più in lontananza l’isola di Pellestrina.






Nel primo chilomentro abbiamo alla nostra destra il Parco di Giare, di cui parleremo nella parte finale.
Arrivati in piena laguna, l’argine compie una curva secca di 90^ e prosegue per poco meno di un chilometro.
All’altezza di questa curva notare verso sinistra su di un’isoletta lagunare il capitello votivo della Madonna dei Cavanisti, simbolo di di devozione e protezione della Laguna e dei natanti.
Al termine dell’argine attraverso una breve scaletta si può scendere nella “spiaggetta” delle Giare e inoltrarsi in laguna per pescare le cape.


Da qui è possibile raggiungere, percorrendo altri 400 metri, la Croce Velo, un simbolo della fede della comunità locale. Questa denominazione deriva dal cognome del possessore di parte del territorio delle Giare, il Conte Velo.

Al momento della nostra visita (fine aprile 2025) per raggiungere la croce abbiamo camminato lungo il ciglio di un ramo d’acqua facendoci strada tra erba alta e cespugli seguendo una traccia su erba calpestata … un percorso non proprio agevole per ammirare la Croce che è anch’essa in cattive condizioni essendo coperta di rovi e arbusti …. Chissà che qualche volontario si armi di decespugliatore e sega per ripristinare un accesso agevole e salvaguardare il manufatto.


Lungo sull’argine il percorso si incontrano alcuni blocchi in pietra d’Istria, sono i Cippi di Conterminazione Lagunare con cui nel 1791 la Repubblica di Venezia decise di determinare il confine tra l’area lagunare e la terraferma. Più avanti qualche informazione in più.
Per ritornare al punto di partenza si percorre a ritroso la strada già fatta in precedenza.
PERCORSO TAGLIO BARBIERI
Un percorso di 3 km che si snoda lungo la laguna e le sue barene, paesaggisticamente interessante anche se meno vario di quello incontrato lungo il Canale Bondantino; anche qui il primo tratto è occupato dalle caratteristiche Cavane.
Il Taglio costeggia una vasta area di barena ricca di flora e fauna con la possibilità di imbattersi nel volo dell’airone, del fenicottero o del falco pescatore. La barena è solcata da alcuni canali navigabili con imbarcazione adatta; dall’argine possiamo vedere gli accessi al Fosso Gambarare e alla Fossetta delle Robe che conducono agli specchi d’acqua salmastra, il Lago della Botte e la Sacca dea Sopa.
Il Taglio Barbieri congiunge il Canale Bondantino con l’ Idrovia Venezia Padova e il suo argine è percorribile per intero, ma solo in due tappe perché interrotto dal canale di consegna in Laguna delle acque sollevate dall’ Idrovora di Dogaletto.

Anche qui abbiamo la doppia possibilità di percorrenza, sul sentiero sommitale (un po’ sconnesso, possibile erba alta) e sulla strada sterrata presente alla base dell’ argine stesso, strada che presenta un fondo differente, ma sempre percorribile.
Una volta percorso il primo tratto (2,300 km) l’ argine viene interrotto dal canale in uscita dall’ Idrovora.
Proseguendo, con una curva a 90°, per altri 200 metri ci si può avvicinare all’ Idrovora di Dogaletto e vedere la costruzione storica e quella più recente con la quale è stato potenziato il volume d’acqua sollevato per essere scaricato in Laguna.









Per i più audaci e dotati dell’ indole dell’esploratore proponiamo un percorso che li porterà a conoscere alcune interessanti opere di bonifica del territorio e di disinquinamento della Laguna, nonché a percorrere il secondo tratto dell’ argine del Taglio Barbieri. Di seguito la descrizione di questo anello.
Provenendo dal punto di partenza di questo itinerario, poco dopo la sbarra che blocca il passaggio dei mezzi meccanici (1,350 km) si vede sulla sinistra un sentiero in terra battuta che gira intorno ad una collinetta (terreno di scavo dei vari canali).
Si scende dall’argine e ci si incammina seguendo il sentiero ben battuto.
Dopo un po’ di strada si può notare sulla sinistra una vasta area costellata di tombini con adiacente un impianto industriale: si tratta di un’ opera per il disinquinamento della laguna.
Procedendo lungo questa strada e aggirando alcune sbarre, si arriva sull’ampio argine destro dell’ Idrovia.
Tenendo la destra lo si percorre tutto, inizialmente su strada asfaltata e successivamente su sentiero in terra battuta.
Arrivati alla fine dell’ argine, dove anche l’ Idrovia finisce (o, meglio, non inizia) si tiene la destra e ci si immette sull’argine del Taglio Barbieri, quello che in precedenza era stato interrotto dal canale dell’ idrovora.
Arrivati a questo canale, si può procedere lungo l’ argine che porta all’ Idrovora. Quando la percorrenza dell’ argine viene interrotta da una rete di sbarramento si scende dallo stesso (magari scivolando con il culo) e si percorre il sentiero lì presente.
Seguendo l’andamento del sentiero si costeggia un altro dei canali di bonifica (notare le interessanti opere idrauliche e la rete di canali che attraversa il territorio) e dopo una rampetta ci si ritrova sull’argine dell’ Idrovia dove, tenendo la sinistra, si percorre a ritroso il percorso fatto in precedenza fino a ritornare sull’argine del Taglio Barbieri e al punto di partenza.
Questa anello è di circa 5 km. In totale sono poco meno di 11 km. (10.850)
Punto di partenza
Suggeriamo di parcheggiare l’auto presso la nuova area di sosta del Parco delle Giare, di fronte alla trattoria Alla Laguna (ottimo locale con piatti di pesce, chiuso lunedì martedì).
Si accende alle Giare dalla strada statale Romea percorrendo via Giare (cartello segnaletico presente) e successivamente Via Ca’ Nova per 3 km (puntare il navigatore sulla trattoria).
Profilo altimetrico
Pianeggiante
Mappa
PERCORSO CANALE BONDANTINO


PERCORSO TAGLIO BARBIERI

Traccia GPS
PERCORSO CANALE BONDANTINO
PERCORSO TAGLIO BARBIERI
Punti di interesse
GIARE
L’ area in cui si sviluppano questi percorsi, le Giare, è una località del comune di Mira VE, bonificata in epoca napoleonica, che si affaccia sulla Laguna di Venezia. Il territorio si presenta come un dosso (fascia di terra sabbiosa – limosa), un terreno rialzato di pochi metri rispetto all’area circostanze che si è venuto a creare in epoca romana per l’ apporto dei detriti trasportati da un ramo del fiume Brenta, fiume ora deviato più a sud. Solitamente i dossi qui presenti sono larghi qualche centinaio di metri e lunghi chilometri
Siamo in un’ area a vocazione contadina (vedi i numerosi edifici rurali lungo le vie di accesso) dove il prodotto più pregiato è rappresentato dall’ Asparago di Giare che qui cresce alimentato da un terreno favorevole allo sviluppo di questo ortaggio. Questa coltivazione risale ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia ma solo da mezzo secolo questa coltura ha preso piede e rappresenta un’importante risorsa economica.
0ASI DELLE GIARE
Nei pressi del parcheggio di partenza di questo itinerario e in parallelo al primo tratto del Canale Bondantino è presente l’ Oasi delle Giare che si sviluppa su una superficie di 10 ettari (circa 14 campi di calcio). Si tratta di un’ opera di recente realizzazione e che ha il principale scopo di contribuire al disinquinamento della Laguna di Venezia attraverso un processo di fitodepurazione che consente una sensibile riduzione della quantità di fosforo e azoto presente nelle acque sversate in laguna.

Il Parco, zona umida, sta diventando anche un’occasione di promozione della biodiversità. Un alternarsi di golene sommerse, specchi d’acqua, aree a canneto, a prato e a bosco igrofilo e una popolazione avicola che comprende l’airone bianco, quello rosso e quello cinerino, il marangone minore, rettili e anfibi.
Questa area riceve le acque dallo scolo Giare mediante un impianto di sollevamento alimentato da due elettropompe. In questo modo l’acqua ripulita delle sostanze inquinanti, attraverso i processi fitodepurativi, dopo aver attraversato l’invaso viene scaricata in laguna attraverso un secondo impianto di sollevamento dotato di altre due elettropompe.




I lavori di sistemazione idraulica e rinaturalizzazione del Parco delle Giare hanno portato alla scoperta di un sito produttivo del XIII-XII secolo a.C.

All’accesso al Parco sono posizionati una casetta prefabbricata e alcuni tavoli e panchine per picnic.
Il parco e le strutture annesse sono gestite dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive


Estremamente utile l’informativa sulla transitabilità degli argini fatta dallo stesso Consorzio
CIPPI DI CONTERMINAZIONE LAGUNARE
Il perimetro della Laguna di Venezia è costellato di numerosi blocchi in pietra d’Istria, sono i cosiddetti Cippi di Conterminazione Lagunare, segnali che indicano il confine tra l’area vera e propria delle acque della laguna e la terraferma, confini che determinano ancor oggi i diritti e le responsabilità di differenti autorità.
Questa tracciatura risale al 1791 quando la Repubblica di Venezia decise di fissare in modo chiaro i limiti fisici della responsabilità del Magistrato alle Acque e quelli delle autorità di terra.






Con lo scopo di definire una netta separazione giuridica e fisica tra i territori acquei e quelli emersi, ovvero la terraferma, già dal 1600 si diede avvio a progetti di delimitazione ma solo nel 1784 la Serenissima approvò la linea di Conterminazione che fu definita nel 1791 con decreto del Senato della Repubblica con il posizionamento di 100 cippi ad opera dell’ organo tecnico, ovvero il Magistrato dei Savi ed esecutori delle acque.
All’ interno dell’ area lagunare vigevano regole severe per preservare il fragile ambiente lagunare e gravissime pene erano previste per chi avesse violato la Conterminazione edificando all’interno delle lagune o sottraendo spazi alle acque.
Con le varianti intervenute a seguito dei cambiamenti geo morfologici e a fine economico (l’aeroporto di Tessera e la zona industriale di Marghera), la storica linea di Conterminazione ha tutt’ oggi efficacia giuridica.
Lungo il percorso Canale Bondantino sono posizionati 5 cippi, dal n. 92 al 96.
Ulteriori approfondimenti con la localizzazione di tutti i cippi, vedi in https://centocippi.it/it
IDROVIA VENEZIA PADOVA
L’ Idrovia è stato un progetto degli anni ’60 poi abbandonato quando lo stesso era stato realizzato per il 10% e con la costruzione di opere del tutto inutili (come la realizzazione di alcuni grandi cavalcavia sotto i quali ora ci sono solo prati) ma che continuano a generare ancor oggi pesanti costi di manutenzione.
L’ opera avrebbe dovuto creare un’autostrada d’acqua per collegare per scopi commerciali Padova e il territorio attraversato al mare ma la sua non economicità si è presto dimostrata.
Dopo la realizzazione del primo tratto tra la laguna e il canale Taglio Novissimo, oltre che di alcune opere complementari come i futuri cavalcavia, i lavori furono sospesi all’inizio degli anni ’70, procedendo successivamente solo per interventi di manutenzione.

Un recente studio realizzato dall’Interporto di Padova ne ha bocciato il completamento che, a fronte di una spesa di cinquecento milioni di euro, non sgraverebbe la viabilità su strada in quanto il percorso delle chiatte richiederebbe un tempo totale di cinque ore per una lunghezza di 27,575 km. Se ne sta tuttora valutando il compimento non come via di trasporto ma come opera idraulica a tutela del territorio.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Idrovia_Padova-Venezia
CAVANE
Le cavane possono essere considerate i “garage” delle barche, uno specchio d’acqua coperto; sono una struttura tipicamente veneziana. Le Cavane sono presenti – in forme diverse – tanto a Venezia Centro Storico dove sono ricavate nel corpo di palazzi che in terraferma.




Approfondimenti in https://it.wikipedia.org/wiki/Cavana
Per escursioni in laguna si può contattare l’associazione dei cavanisti di Mira in https://www.cavanistimira.it/
CIPPO ROMEO ISEPETTO

All’ incrocio dei due percorsi è posizionata una lapide a ricordo di Romeo Isepetto. Questo il testo:
ROMEO ISEPETTO nato a Treporti Burano il 24 gennaio 1897
Pescatore comunista partigiano
Sognava che la laguna ritornasse bene comune quando il pesce era di chi lo pescava per vivere e far vivere.
In queste valli trovò la morte con il compagno di pesca Giuseppe Fabbian il 17 agosto 1947
Recuperandone la memoria, il comitato Romeo Isepetto pose
Giare di Mira 14 settembre 2014
BONIFICA E DISINQUINAMENTO
L’ area dove si sviluppano i nostri percorsi, oltre che presentare interessanti aspetti ambientali e paesaggistici, è sede di importanti infrastrutture per la bonifica del territorio (iniziata in epoca napoleonica per creare nuove terre da coltivare) e per il disinquinamento della laguna di Venezia.
Il territorio retrostante la gronda lagunare è, per ampie zone, posto sotto il livello del mare e questo ha generato aree paludose e altri problemi di sicurezza del territorio, soprattutto nei periodi di forti precipitazioni atmosferiche.




Già nell’ 800 si sono costruiti numerosi canali per la raccolta e lo scolo verso il mare delle acque superficiali nonché sistemi di sollevamento delle acque stesse per poterle conferire in laguna e attraverso questa, in mare.
Il trasporto delle acque dalle aree interne al mare ha comportato, e sempre più comporta, il trasporto anche di sostanze inquinanti di origine umana e dei sistemi produttivi.
La rete di canali che si incontra anche nei nostri brevi percorsi, le opere idrauliche (come l’ Idrovora di Dogaletto) e il Parco delle Giare sono tutte finalizzate alla bonifica e alla messa in sicurezza del territorio e alla prevenzione di ulteriore inquinamento della Laguna di Venezia.
Chiesetta di San Domenico
Sulla via del ritorno, quando da via Ca’ Nova ci si immette su via Giare (a destra per entrare in Romea), si tiene la sinistra e dopo poco meno di un chilometro, sulla destra è possibile visitare l’Oratorio di San Domenico, o Maria Immacolata, un piccolo gioiello della laguna.

Si tratta di una costruzione in mattoni a vista, con facciata a capanna tra due pilastri angolari coronati da un archetto cieco a sesto acuto; in corrispondenza del fastigio del tetto si trova un altro archetto della medesima fattura. Nella facciata si aprono un oculo e il portale. L’interno è a navata unica a pianta rettangolare, con un altare marmoreo addossato alla parete di fondo; le pareti sono intonacate e presentano dei piccoli rosoni; il tetto è a travi a vista a due falde. (da https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=2198
L’oratorio è stato costruito ad inizio 900 ed è stato restaurato radicalmente tra il 1981 e 1982.
L’ articolata descrizione di quanto passa sotto i nostri occhi e sotto i nostri piedi mentre attraversiamo questo territorio ha lo scopo di rendeci consapevoli delle problematiche presenti e delle soluzioni che si stanno mettendo in atto.
Il motto di questo nostro blog, ogni tanto va ricordato, è, infatti correre e conoscere.
Autore
Gianni Marconato

