Chilometraggio:
16 Km
Dislivello positivo:
152 mt. D+
Descrizione tecnica
Partendo dal piazzale della chiesa di Selva del Montello, dove nel sagrato c’è la possibilità di parcheggiare l’eventuale auto, si procede lungo via Avogari fino a raggiungere lo Stradon del Bosco dove si svolta a destra per poi salire lungo la presa 4. Arrivati al bivio del Capitello della Madonna Del Bosco proseguire a destra per la presa 3, circa 180 metri dopo il capitello, percorrendo il sentiero sulla sinistra, si arriva alla Busa Delle Rane ed alla zona in cui sono stati ritrovati i resti dell’aereo abbattuto di Francesco Baracca, luogo segnalato con una croce commemorativa. Si ritorna in Via Umberto Sacco, si gira a sinistra e si risale per 800 metri fino a trovare, sulla sinistra, il sentiero che porta al Bus De Le Fratte. Ritornare alla presa 3 fino ad arrivare alla strada dorsale, dove si svolta a sinistra e si scendere attraverso la presa 4. Dopo 350 metri imboccare il sentiero sulla sinistra e scendere la dolina della Valle delle Tre Fonti. Raggiunta nuovamente la presa 4 percorrerla fino ad arrivare allo Stradon del Bosco e ritornare nuovamente al piazzale della chiesa di Selva del Montello.
Punti di partenza:
Selva del Montello piazzale della chiesa
Profilo altimetrico
Mappa
Traccia GPS
Per Google Maps :
https://goo.gl/maps/CS3LUCJLaEE68Dr19
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Punti d’interesse
Capitello della Madonna del Bosco
Busa delle rane
Croce Francesco Baracca
Busa De Le Fratte
Valle delle tre fonti
In tempi successivi nel sito venne ricavato l’eremo di cui rimangono le nicchie scavate nelle pareti.
Tale costruzione costituì l’elemento iniziale della Certosa del Montello, fondata nel 1340 sotto gli auspici dei Conti Schinella e Tolberto di Collalto e demolita a seguito del decreto Napolenico del 1810.
La “Valle delle tre Fonti” presenta oggi una sola sorgente carsica attiva, ma il toponimo lascia pensare che in passato ve ne fossero altre. Qui trova uno sbocco in superficie l’acqua raccolta dalle doline poste a livelli superiori, per poi scomparire definitivamente attraverso un nuovo punto di assorbimento.
Fino agli anni ’50 le fontane costituivano l’unica possibilità di approvvigionamento idrico, ed attorno ad esse si sono sviluppati diversi insediamenti abitativi, a cominciare proprio dalla Certosa. Attualmente, causa l’inquinamento biologico e chimico, l’acqua non è potabile.
Autore
Mirco Salvador