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Panoramica

Una corsa o una camminata lungo il perimetro dell’isola più estesa della Laguna di Venezia: Sant’Erasmo, conosciuta anche come l’orto di Venezia per la grande quantità di ortaggi che lì si coltivano.

Una prima parte di 7 km è su sentiero sterrato a ridosso della laguna, lungo il lato sud – est dell’isola con vista su Treporti e Punta Sabbioni (la parte più spettacolare del percorso, tra campi coltivati a ortaggi, frutteti e vigneti nonché barene, canali salmastri e lembi di spiaggia) e altri 5 km su strada asfaltata (percorsa prevalentemente da motocarri Ape), a tratti lungo la laguna con vista su San Francesco del Deserto e, in terra ferma, sull’aeroporto di Venezia e a tratti attraverso gli orti dove si coltivano melanzane, cardi, carciofi, famoso il carciofo violetto di Sant’Erasmo e si produce un ottimo miele

Chilometraggio

12 km

Dislivello positivo

Pianeggiante

Descrizione tecnica

Dalla fermata del vaporetto Capannone, tenendosi alle spalle l’approdo, si procede per una ventina di metri fino a via delle Motte dove si tiene la destra percorrendola per un centinaio di metri fino a raggiungere via dei Forti che per un primo tratto si sviluppa lungo il lato ovest dell’isola con vista sull’isola delle Vignole (anche qui coltivazione di ortaggi).

Costeggiato il lato ovest dell’isola, dopo poco più di un chilometro si arriva alla trattoria Al Bacan (che si lascia sulla destra)

Procedendo a sinistra su strada asfaltata per Via dei Forti la si percorre per un centinaio di metri quando sulla destra si imbocca la stradina sterrata lungo il canale con la segnaletica di una pista ciclo pedonale …

.. si arriva sulla laguna (spiaggia del Bacan) dove inizia la pista ciclopedonale che si sviluppa lungo tutto il lato sud est dell’isola in un susseguirsi di paesaggi di grande fascino. Lungo il primo tratto si può vedere l’isoletta del Bacan.

Il sentiero (che corre parallelo a via dei Forti) si sviluppa per 6 chilometri percorrendo il lato sud est e quello nord ovest dell’isola con vista su Cavallino e Treporti.

Arrivati all’estremità nord ovest il percorso è meno definito che nella parte precedente e si continua per un tracciato che potrebbe obbligare a passare tra l’erba alta (questo aspetto dipende dalla stagione) . Percorso questo lato per quasi tutta la sua estensione (alcune centinaia di metri) questo lembo orientale dell’isola, quando si arriva all’altezza dell’oggetto in foto qui sotto ….

….. si procede a sinistra per iniziare il rientro al punto di partenza percorrendo il lato ovest dell’isola, quello che guarda verso la terraferma in direzione Campalto e aeroporto

Inizialmente il sentiero è poco evidente e, sempre su strada sterrata, di passa nei pressi del Ridotto Sant’Erasmo Nuovo (vedi descrizione nella sezione finale)

Superata l’area del Ridotto si tiene sempre la strada asfaltata sulla destra nel nostro senso di marcia e si inizia a percorrere il lato nord ovest dell’isola su via delle Motte.

Il lato nord ovest dell’isola viene percorso tutto su strada asfaltata che si snoda a tratti a ridosso della laguna e a tratti tra i campi di ortaggi.

In questo percorso si incontrano le fermate del battello di Punta Vela e di Chiesa e il nucleo abitato di Sant’Erasmo con la sua chiesetta e un paio di negozi.

Percorsa tutta via delle Motte, l’anello si completa nei pressi alla fermata del battello Capannone.

Da questo punto si può ripercorrere per 1 km e 300 metri il primo tratto del nostro percorso per raggiungere la trattoria Al Bacan per il meritato ristoro a base di pasta con i peoci e vongole (ma anche con sugo di verdure) o un fritto misto. Ultimamente, metà giugno 2024, abbiamo mangiato un eccellente pasticcio di pesce e seppie in nero con polenta.

Passati a stagione del carciofo terminata, abbiamo potuto ammirare la fioritura viola del carciofo ed abbiamo capito perchè al carciofo di Sant’Erasmo sia stata data la denominazione di “violetto”.

Nella prima domenica di maggio si tiene il Carciofo Violetto Trail, una manifestazione di corsa e camminata che si sviluppa in parte lungo il percorso qui descritto.

Punto di partenza

Raggiunta l’isola di Sant’Erasmo, per scoprire meglio l’isola si consiglia di partire dalla fermata del vaporetto “Capannone”, la prima arrivando da Venezia e l’ultima arrivando da Treporti.

L’isola è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici ACTV (Linea 13) da Venezia via Murano e dal litorale di Cavallino-Treporti.

Ogni ora un vaporetto collega Sant’Erasmo con Venezia da Fondamenta Nove in circa 45 minuti oppure in 30 minuti da Treporti, Ricevitoria.

Fondamenta Nove è raggiungibile da Piazzale Roma e dalla Ferrovia con la linea 4.2.

Nel trasferimento da Fondamenta Nove a Sant’Erasmo si attraversa un bel tratto della laguna nord costeggiando il cimitero di San Michele, Murano (fermata Faro) e Vignole

Nella zona da noi consigliata per iniziare l’escursione è presente l’unico locale dove sia possibile consumare un pasto, la trattoria Al Bacan, scelta limitata ma di eccellente qualità con imperdibile vista sulla laguna.

di partenza

Profilo altimetrico

Pianeggiante

Mappa

Traccia GPS

qui

Punti di interesse

Testi dal web

ORTICOLTURA

La conformazione dell’isola, completamente pianeggiante e dotata di un terreno molto particolare che permette la coltivazione di numerose varietà di frutta e verdura dal sapore unico, fa sì che Sant’Erasmo sia conosciuta sin dal Medioevo come “l’orto di Venezia”, poiché da sempre rifornisce la città lagunare con la produzione dei suoi orti.

Il carciofo violetto di Sant’Erasmo

Da secoli ormai, nella laguna di Venezia in particolare a Sant’Erasmo, Vignole, Lio Piccolo, Mazzorbo, Malamocco, si producono carciofi di grande qualità. Questa tradizione permane soprattutto a Sant’Erasmo, i cui terreni, consentono la coltivazione di verdure saporite tra le quali, appunto, quella del carciofo violetto cha ha preso il nome proprio da quest’isola. Il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo è un prodotto agricolo incluso tra i presidi Slow Food e tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Tenero, carnoso, poco spinoso, di forma allungata e dalle brattee color violetto cupo, il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo ha un gusto inconfondibile. Il Carciofo Violetto di S. Erasmo va gustato crudo con un filo di olio e limone ma le ricette e i modi di cucinarlo sono molteplici, si può mangiare fritto in pastella, alla greca, rosolato e servito freddo con limone o in molti altri modi.

Il Carciofo Violetto di S. Erasmo è reperibile da aprile a giugno e quasi esclusivamente in ambito locale, attraverso i canali più tradizionali, mercati, ristoranti e fruttivendoli.

La sua produzione ha inizio in aprile (quasi in coincidenza della festa di San Marco patrono di Venezia) con le così dette “castraure” e termina a giugno con le ultime produzioni dei “botoli”.

I primi carciofi, raccolti in aprile, le “castraure”, sono il primo frutto apicale della pianta di carciofo che viene tagliato per permettere lo sviluppo di altri 18-20 carciofi (botoli) altrettanto teneri e gustosi tutto il ciclo produttivo viene completamente effettuato a mano.

MONUMENTI E REPERTI STORICI

La TORRE MASSIMILANA è una struttura a pianta circolare eretta fra il 1843 e il 1844 sulla estrema punta meridionale dell’isola di Sant’Erasmo, sopra le fondamenta di un precedente forte francese. Circondata da un fossato e da un argine poligonale irregolare venne posta a difesa della bocca di porto di Lido. Voluta dall’arciduca Massimiliano d’Austria è rimasta l’unico esempio, per tipologia, ancora esistente in Italia. Utilizzata durante il secondo conflitto mondiale come batteria contraerea, venne occupata dalle truppe tedesche nel 1943. Nell’aprile 1945 i tedeschi in ritirata la danneggiarono seriamente nel tentativo di farla saltare in aria. Usata nel dopoguerra come alloggio precario dagli sfollati è stata in seguito adibita a magazzino agricolo per cadere, alla fine degli anni novanta, in uno stato di totale abbandono. Il suo recupero, avvenuto nel 2004 su progetto degli architetti Cappai e Segantini, deve essere inserito nel quadro più generale di interventi di valorizzazione dell’isola di Sant’Erasmo voluto dal Comune di Venezia. Attualmente ospita mostre d’arte e di fotografia ed eventi culturali.


Il RIDOTTO SANT’ERASMO NUOVO è un’opera di difesa, databile agli inizi dell’ 800, situata a Punta Vela che faceva parte di una fortificazione formata da lunette di terra e circondata da un fossato con acqua. Si tratta di una lunetta in terra con fossato acqueo difesa da un muro alla Carnot. All’interno esiste ancora la casamatta a pianta trilobata, collegata al muro e all’ingresso. Esistevano ancora un deposito di munizioni ed una cisterna. Ciò che esiste ancora è molto degradato, ma recuperabile ed è dato in uso ad un contadino della zona per uso di deposito agricolo.


La CHIESA DI CRISTO RE fu consacrata nel 27 ottobre 1929, poco dopo l’istituzione della parrocchia di Sant’Erasmo (1926). Progettata da Brenno Del Giudice, è a tre navate. Degna di nota è la facciata che degrada dal centro ai lati secondo segmenti verticali segnati da lesene e movimentati nella parte superiore da elementi curvilinei. All’interno è conservato un Martirio di Sant’Erasmo, della scuola del Tintoretto

SPIAGGIA DEL BACAN

L’isola è nota anche per bella spiaggia del “Bacàn”, raggiungibile esclusivamente in vaporetto o in barca. Meta prediletta dai veneziani per le loro scampagnate estive in barca, offre la possibilità di ormeggiare vicino alla riva e di godersi una rinfrescante nuotata o il sole distesi sul suo soffice bagnasciuga. La spiaggia del Bacàn, sulla quale domina l’antica Torre Massimiliana, sorge sulla punta meridionale dell’isola e dista circa 1 km dalla fermata del vaporetto “Capannone”, seguendo la Strada Vicinale dei Forti.

Autore

Gianni Marconato

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2 pensiero su “Itinerario n. 77 – Sant’Erasmo, l’orto di Venezia”
  1. Che posto meraviglioso, sicuramente da visitare, ma non solamente 1 volta… perché l’ambiente, la natura, il meteo, i colori, la temperatura, la laguna, la vegetazione, il menù del Bacan cambiano di frequente. Da tornarci spesso

    1. …. soprattutto il menù 🙂 Battute a parte, il posto è meraviglioso e sarebbe bello frequentarlo nelle diverse stagioni per trovarlo sempre diverso

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