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Panoramica:

Un favoloso itinerario di 19,5 km con un dislivello di 1127 m.d+, un giro panoramico tra malghe e pascoli, con la possibilità di fermarsi in alcune a mangiare le specialità tipiche. Partendo da Milies si sale fino alla cima del monte Doc, successivamente sulla cima Cesen, Barbaria e Orsere per poi scendere lungo malga Molvine fino a ritornare a Milies.

Un percorso da fare assolutamente con scarpe da trekking o Trail running e una risorsa idrica a causa della mancanza di fontanelle d’acqua potabile.

Il termine “Lama o Posa” viene usato per chiamare le pozze d’acqua, in prossimità delle malghe, utilizzate come abbeveratoi per il bestiame.

Chilometraggio:

Km 19,5

Dislivello complessivo:

1127 m.d+

Descrizione tecnica:

Si parte da Piazza Tigli a Milies, dove si può lasciare il proprio mezzo.

Con la piazza alle spalle si prosegue verso sinistra per 400 m. in salita, si abbandona poi l’asfalto imboccando il sentiero a sinistra seguendo il segnavia 1002 malga Vallina.

Da qui la salita si fa più decisa, si continua a seguire i cartelli bianchi e rossi del sentiero 1002 per 650 m. Si attraversa successivamente la carrareccia che porta a Valpiana e ci si inoltra nella rampa nel lato opposto della strada, sempre segnalata dalla segnavia n.1002.

Si risale così per altri 600 m., dopodiché si abbandona il sentiero proseguendo verso destra in salita e successivamente si segue il segnavia numero 1005 per Cima Doc. Dopo 1,3 Km si raggiunge il Cason Bazin, poi si giunge alla Malga Doc de Fora visibile dal cason in direzione della cresta del Monte Doc.

Si oltrepassa la malga e si prosegue lungo la cresta del monte per 1,3 km fino a raggiungere la cima del Monte Doc, 1394 m.s.l.m., con la possibilità di ammirare un favoloso panorama a 360°.

Dopodiché si continua in discesa, lungo la dorsale per altri 1,3 Km fino alla forcella Doc. (particolare attenzione: ricordarsi di chiudere il cancello del recinto dopo averlo oltrepassato).

Tenendo alle spalle il sentiero dal quale si è arrivati si inizia a risalire inoltrandosi lungo la radura di fronte e costeggiando il bosco di conifere e dopo 200 m. si imbocca il passaggio a sinistra, si continua lungo la cresta di roccia tra i pini fino ad uscire dalla vegetazione e raggiungere, dopo 400 m., un capitello con delle rovine.

Si prosegue raggiungendo il segnavia n. 1008 e procedendo lungo la cresta, si sale per 920 m. con un dislivello di 180m. fino a raggiungere la cima del Monte Cesen, 1570m.s.l.m., con la possibilità di ammirare un favoloso panorama a 360°.

Si prosegue sempre lungo il segnavia 1008 per 1,5 Km in discesa fino alla posa di Malga Mariech, dopodiché si continua dritti se si vuole raggiungere la malga e poi, successivamente, si ritorna alla posa.

Con la posa a sinistra si prosegue verso destra lungo la strada asfaltata rimanendo sempre lungo il segnavia 1008 Malga Barbaria, poi dopo 1,2 km in discesa si svolta a sinistra lungo il sentiero che porta alla croce del Monte Barbaria, con la possibilità di ammirare un panorama unico fino alla laguna di Venezia.

Successivamente si ritorna all’asfalto e si attraversa la strada, con la possibilità di fermarsi alla malga, altrimenti ci si inoltra lungo il sentiero che prosegue di fronte, dall’altro lato della strada, segnalato dalla freccia bianca e rossa con il solito numero 1008. Si continua poi lungo il sentiero principale in salita per 1,4 Km fino raggiungere la cima del Monte Orsere.

Dalla cima si prosegue lungo la radura raggiungendo prima la posa più a sinistra, poi una seconda posa dove successivamente si adocchia e si raggiunge la casera più in giù per un totale di 920 m.

Si prosegue lungo la carrareccia a destra dell’edificio per 900 m., poi si svolta a destra lungo il sentiero segnalato con il cartello 11 Balcone – Pianezze e, dopo 320 m., si gira ancora a destra lungo la Strada Molvine.

Si risale poi la strada per 1,3 km, si arriva svoltando a sinistra alla Malga Molvine Binot , la si passa oltre e si continua lungo il sentiero, dopodiché dopo 850 m. si raggiunge una posa e si prosegue a sinistra inoltrandosi nel sentiero tra la vegetazione.

Si prosegue in questa discesa insidiosa e ripida per 1,5 Km, successivamente si continua sulla stradina sterrata a destra e dopo 200 m., all’ asfalto, si svolta ancora a destra. Infine dopo 100 m. sulla sinistra si arriva in Piazza Tigli, luogo dove abbiamo lasciato il mezzo.

Punti di partenza

Piazza Tigli Milies

Fontanelle d’acqua potabile

Piazza Tigli a Milies, consiglio di portare una risorsa idrica a causa della mancanza di fontanelle durante il percorso.

Mappa

Traccia gps:

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Punti d’interesse:

Borgo Milies

Genuinità e tradizione si respirano nel piccolo borgo, posto ad un’altitudine di 700 m s.l.m. Il suo nome deriva probabilmente dal latino miles-militis, cioè soldato. 

Antichi documenti storici riportano una citazione di Cesare in cui egli afferma di aver reclutato degli ottimi soldati nella valle di Feltria durante il suo passaggio verso nord. Il fondo lastricato della mulattiera (dove a tratti si possono ancora oggi notare i solchi del passaggio delle slitte), che da Riva Grassa attraverso il bosco porta appunto a Milies, è quasi certamente di origine romana. L’abitato di Milies si trova ai piedi del Monte Doc e Monte Cesen che fino a 12.000 anni fa erano ricoperti da un ghiacciaio. Dallo scioglimento del ghiaccio e dall’inevitabile trasporto dei detriti pietrosi a valle si sono formati i terreni moreni, su cui oggi sorge il borgo e dove risiedevano i primi abitanti di Segusino.

Fino alla fine degli anni ’50 la piazzetta del borgo era uno stagno d’acqua, denominata Laguna, che serviva per il fabbisogno casalingo della popolazione e come abbeveraggio per gli animali.

Oggi, sulle case in pietra, delle immagini in bianco e nero riportano scene di vita rurale e ricordano com’era il piccolo borgo un tempo.

Arrivati a Milies ci si può godere la tranquillità del piccolo borgo passeggiando tra le viuzze acciottolate e i cortili che nella bella stagione si colorano di fiori e di rose, quest’ultime che si arrampicano sui muri di pietra delle abitazioni. Dal punto di vista artistico merita la visita la Chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice, conosciuta anche come Chiesetta degli Alpini. Posta su una piccola altura e risalente al 1875, è stata costruita su una preesistente cappella che ancora oggi conserva all’interno dipinti di putti angelici, un medaglione raffigurante Santa Lucia e rappresentazioni di Gesù Cristo. L’altare veneto-barocco è datato oltre 100 anni prima della costruzione della chiesa.

Fonte: veneto360.land

Monte Zogo

Il Monte Zogo, chiamato anche Monte Doch a 1394 m.s.l.m., il punto più alto del comune, offre una vista libera a 360 gradi. Si possono ammirare il massiccio del Grappa, i Monti Berici, i Colli Euganei, le Vette Feltrine e tutta la catena delle Dolominti Bellunesi, dalle Pale di San Martino al Monte Pelmo, la Val Belluna e tutto il percorso del Piave fino al mare. Agli inizi di giugno i prati sono bianchi grazie ai narcisi.

A metà della cresta tra Cima Doch e la Forzhela sul versante nord, nell’estate del 2003 durante una campagna di scavi archeologici sono stati rinvenuti oggetti per la caccia, come lame di pugnale e la loro datazione radio-carbonio ha fornito l’età di 5800 anni circa, equivalente a 4640 anni a.C., che corrisponde all’età del rame.

Fonte: prolocosegusino.it

Monte Cesen

Il monte Cesen è un massiccio delle Prealpi venete, situato a al margine di nord-ovest della provincia di Treviso. È il primo rilievo che si incontra (andando verso est) dopo che il fiume Piave interrompe la catena montuosa, collegando la Valbelluna alla Pianura veneto-friulana. La sua vetta più alta è di 1.570 m s.l.m..

Celebre è il cosiddetto “ippopotamo” del monte Cesen, un bosco di pini e faggi lungo circa un chilometro con una forma che ricorda il corpo con le quattro zampe di tale animale, visibile da grande distanza (soprattutto quando il terreno è innevato) e fino a Venezia.

Dal punto di vista geologico, esso è costituito da rocce calcaree e dolomitiche di età mesozoica (soprattutto biancone). La prossimità della cima può essere raggiunta anche in automobile partendo da Valdobbiadene e seguendo la strada provinciale 143 “del Monte Cesen”. Il Cesen fu citato per la prima volta in un documento del 7 maggio 1116 nel quale Enrico V vi fissava il confine tra Segusino, Vas e la contea di Cesana. Durante la Repubblica di Venezia fu diviso tra le quindici comunità della Val di Dobiadene (l’attuale Valdobbiadene).

Le Malghe

Malga Mariech

Malga Mariech si estende per 300 ettari di pascolo, sui quali le oltre 300 mucche di razza bruna sono libere di pascolare e nutrirsi dell’erba profumata dei pascoli montani.

Nel periodo dell’alpeggio che va da maggio a settembre si produce il  formaggio “Monte Cesen”, un formaggio a latte crudo con la particolarità dell’utilizzo di due diverse mungiture: il latte della mungitura del mattino viene utilizzato intero mentre quello della sera viene fatto scremare per affioramento.

L’intera gamma di prodotti di malga si può assaggiare presso l’agriturismo.

Fonte: pplveneto.it

Link: https://agriturismomariech.com/

Malga Barbaria

Malga Barbaria, posta ad una altitudine di 1.460 metri, viene gestita dalla famiglia Gallina. In 70 ettari di pascolo vengono allevati 90 capi di razza bruna.


In malga la qualità del formaggio è influenzata dai mesi delle stagioni, dai fiori e dalle erbe medicinali che le mucche mangiano durante il pascolo. Proprio per questo il latte di malga contiene caratteristiche nutrizionali elevate, mantenute nel formaggio grazie alla lavorazione a crudo.

Sono numerosi i premi e riconoscimenti per la qualità del formaggio prodotto dalla Malga.

Fonte: pplveneto.it

Link: https://m.facebook.com/profile.php?id=100063761495407

Malga Molvine Binot

Malga “Molvine- Binot”si trova a 1.150 m di altitudine circa, dista 5 chilometri dalla borgata di Milies di Segusino e 5 chilometri dal piazzale di Pianezze di Valdobbiadene.

A gestione familiare, offre ottimi spuntini, quali taglieri misti con formaggio di malga e insaccati di propria produzione. Dispone inoltre di una staccionata con ottima vista panoramica verso la vallata dove poter legare e far sostare i cavalli.

Fonte: pplveneto.it

Link: https://www.facebook.com/profile.php?id=100083183024469

Autore:

Mirco Salvador

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