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Panoramica

Un breve itinerario, sostanzialmente pianeggiante, sulla riva sinistra del Piave che porta all’Oasi Naturale delle Fontane Bianche. Questo tracciato fa anche una parte di percorsi e cammini: il percorso Da ponte a ponte, 30 chilometri tutti percorribili a piedi, dal ponte di Vidor a quello di Ponte della Priula, il Cammino di Sant’Antonio e il Cammino del Beato Claudio (da Santa Lucia di Piave a Chiampo).

Questo nostro itinerario si snoda dall’ex porto fluviale di Passo Barca poi lungo il coston (scarpata) delle Volpere per percorrere infine l’itinerario storico, naturalistico e mitologico delle Volpere, complessivamente poco meno di 5 km in un tunnel di verde e a ridosso della Piave e del torrente Fontane Bianche per arrivare all’ingresso dell’Oasi delle Fontane Bianche all’interno della quale è possibile percorrere vari segmenti per altrettanti 5 km per poi rifare a ritroso il percorso delle Volpere.

Un percorso molto vario e interessante dal punto di vista ambientale, ben documentato attraverso ricche descrizioni su cartelli, storia e leggenda in pochi chilometri.

Per chi volesse fare più chilometri correndo, giunti all’accesso alle Fontane Bianche, invece di entrare nell’oasi, si può continuare per la strada sterrata fino al ponte di Vidor, passando per l’Isola dei Morti; sono altri 12 km su sentieri sterrati. L’intero percorso Da Ponte a Ponte è descritto qui (in pubblicazione).

Chilometraggio

Il percorso da Falzè all’ingresso delle Fontane Bianche è di 4 km e mezzo e con il ritorno sono 9. All’interno dell’oasi si possono percorrere diversi tracciati e l’intero itinerario diventa almeno di 12 km.

Dislivello positivo

Pianeggiante. Il percorso delle Volpere è leggermente ondulato e tra andata e ritorno si può avere un dislivello positivo di 100 metri.

Descrizione tecnica

Dal parcheggio si scende per una scalinata al parco Pedrè seguendo il sentiero delimitato da una palizzata

Superato il parco acquatico, le altre costruzioni del parco Pedrè e l’ex porto fluviale di Falzè situato in un punto dell’attraversamento del Piave con zattere, dopo un km si arriva a costeggiare prima il Piave e poi il torrente Fontane Bianche.

In pochi chilometri si gode di una bella vista sul Montello e sul Piave …

… si costeggia il Piave e il torrente Fontane Bianche ….

… si incontrano risorgive …

Fontana de Scapol

…. grotte e ripari naturali scavati nelle rocce (Andro de Breda, Riparo Stella, Grotte Bertazzon..)….

…. luoghi della mitologia popolare

Dopo 3 km si abbandona la parte boschiva del percorso e si prende una stradina sterrata tra i campi in area abitata. Poco dopo si riprende il lungo torrente, poi si entra in una carrettiera ampia e si seguono le indicazioni per Fontane Bianche e cammino del Beato Claudio.

Dopo 4 chilometri e mezzo si arriva nell’area di sosta di  Fontane Bianche alla quale si accede attraverso un ponticello di legno (luglio 2021 questo ponticello è crollato, ma si può accedere attraverso il prato che sta a destra di questo ponte).

Questa area è percorsa da numerosi sentieri. Si possono seguire le indicazioni “Percorso naturalistico” e quelle che indicano specifiche emergenze naturalistiche. Il nostro suggerimento, ovunque si intenda andare, è di non perdersi la Punta delle Volpere, un punto di confluenza di due torrenti nati dalle numerose risorgive (“fontane”) presenti nell’area.

Punta delle Volpere

All’interno dell’Oasi, ad un certo punto del percorso lungo il torrente Fontane Bianche, la via del ritorno è proprio sulla riva opposta e, in stagione calda, più di qualche persona tenta il guado non essendo l’acqua tanto profonda. Ci si potrà così rinfrescare e accorciare il tragitto di 3 km. Il guado che noi abbiamo fatto e che è documentato nelle foto è stato fatto in altro punto, all’altezza dell’accesso all’oasi.

Punto di guado verso il sentiero delle Volpere

Punto di partenza

Falzè di Piave, parcheggio del Monumento agli Arditi (davanti alla chiesa).

Profilo altimetrico

100 metri di dislivello tra andata e ritorno si fanno 🙂

Mappa

Traccia GPS

Punti di interesse

Antico porto di Falzè – Passo Barca

Il punto del Piave in cui sorge Falzè è stato fin dall’antichità un luogo di mercati fluviali e, conseguentemente, terrestri. Qui approdavano le zattere che trasportavano il legname dalla montagna (si parla di più di 8 al giorno) e si faceva lo scambio degli zatteri per far giungere le zattere con il loro carico al mare.

In questo punto era attivo un servizio di traghettazione tra le due sponde del Piave opersto da zattere di varie dimensioni a seconda del carico da trasportare.

Zattera per il traghettamento della Piave presente nell’area dell’antico porto Fluviale

Sentiero delle Volpere

E’ un breve sentiero (circa 4 chilometri), ricco di documentazione su cartelli che raccontano le caratteristiche delle diverse emergenze, quasi interamente nel sottobosco, tra la Piave e il torrente Fontane Bianche e la scarpata. In questo sentiero sono presenti numerose emergenze storiche ed ambientali e non mancano dei richiami alla mitologia popolare.

In questa zona sono stati fatti dei ritrovamenti degli insediamenti risalenti all’età della pietra. Anche questo tratto della sponda sinistra del fiume fu teatro di eventi bellici della Grande Guerra.

Dal punto di vista ambientale e geologico, l’area è caratterizzata dai resti delle grandi alluvioni del Piave e dalla presenza delle “crode”, rocce di conglomerato dello stesso tipo di quelle del Montello. Numerose sono le cavità naturali scavate nella roccia che hanno dato riparo a persone, tribù di cacciatori e ad animali, come volpi e rapaci. La zona è interessata anche da risorgive essendo l’area di confluenza di falde freatiche che si originano a monte e che danno vita a torrenti che dopo un breve percorso sfociano nel Piave come il Soligo, il Fontane Bianche, il Fontanon, il Rosper e il Raboso.

Lungo il percorso sono presenti anche due riferimenti alla mitologia popolare, alcuni degli abitanti del luogo, il Matharòl, personaggio di piccola statura, con piedi caprini, suona il flauto, parla un linguaggio infantile, aiuta i contadini nella custodia del bestiame e a volte si prende gioco di loro. Ci sono, poi, le Anguane, personaggi che vivono lungo le sorgenti delle acque e che dalla cintola in su sono bellissime fanciulle e dalla cintola in giù pesce o anguille. Entrambi i personaggi sono la rappresentazione popolare di tematiche vissute dalla gente del luogo: l’ambivalenza dell’acqua tra il suo rappresentare un bene prezioso ma anche un pericolo (le Anguane) e una sintesi delle caratteristiche antropologiche e culturali delle popolazioni primitive: dedite alla pastorizia, di bassa statura, uso di un linguaggio gergale. Questi personaggi mitologici sono rappresentati da statue il legno a grandezza naturale.

Oasi naturale delle Fontane Bianche

Si tratta di una zona di risorgive dove l’acqua emerge dal sottosuolo generando rogge di acqua limpida di un temperatura costante di 10°. E’ possibile compiere un percorso ad anello addentrandosi nel bosco di pianura e seguendo splendide vie d’acqua corrente. Qui regna una pace assoluta e gli unici rumori sono quelli degli uccelli e dello scorrere delle acque. Di tanto ci sono dei punti di osservazione da dove è possibile fare birdwatching e scorgere le specie di uccelli che frequentano questo splendido posto.  

Altre informazioni qui

https://www.passeggiatetreviso.it/itinerari-fiumi-laghi-treviso/26-oasi-fontane-bianche

Autore

Gianni Marconato

Percorso tracciato da Fabio Sarcognato

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Di admin

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