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Panoramica

Per una corsa o una camminata sospesi nell’acqua… Un insolito e affascinante percorso tra le barene della laguna nord di Venezia per stradine asfaltate ma prive di traffico e argini sterrati, attraversando pittoreschi borghi rinascimentali e incontrando casali abbandonati. 

Consigliamo di partire dal borgo di Saccagnana (accesso da Treporti) per poi immergersi subito nel paradiso naturale delle barene con la loro vegetazione di salicornie, ruchette di mare e limonium, nel silenzio interrotto dal canto degli uccelli come aironi, garzette, sterne, anatre e cormorani.

Nota: le immagini che documentano il percorso sono state raccolte nel corso della manifestazione podistica Lagoon Run del 9 ottobre 2022 e l’ambiente risulta più che affollato. Normalmente è tutto molto ma molto più tranquillo e godibile.

Chilometraggio

Km 11.200

Dislivello positivo

Percorso pianeggiante

Descrizione tecnica

Dalla pittoresca Corte del Pra, piazza Santa Maria del Carmine, si prende la via di Lio Piccolo e ci si inoltra tra le barene e gli orti

Al km 3.5,  per strada asfaltata, si arriva nel borgo di Lio Piccolo correndo in mezzo alla laguna e le sue caratteristiche barene.

Alla fine della strada asfaltata (poco meno di 5 km), in vista del celebre agriturismo Il Notturno, si prende a sx via della Liona, una stradina sterrata e da percorrere solo a piedi; se in bicicletta, questa va condotta a mano. Qui percorso si fa più stretto e il contesto più piacevole

Al km 5.50 si inizia a costeggiare la laguna nord.

Al km 8 si lascia l’argine sterrato all’altezza dell’ agriturismo Le Saline e si riprende la stradina asfaltata tra orti e barene.

Al km 8,600 si riprende il percorso fatto nell’andata per arrivare dopo 3 km al punto di partenza

Punto di partenza

Treporti (VE), Corte del Pra, piazza Santa Maria del Carmine a Saccagnana

Ci si avvia verso le barene
Dove siamo nella laguna di Venezia

Profilo altimetrico

Percorso pianeggiante

Mappa

Traccia GPS

qui

Punti di interesse

Le barene

Le barene, che circondano tutto il nostro percorso, sono terreni piatti tipici delle lagune che vengono periodicamente sommersi dalle maree. 

Queste aree sono importantissime dal punto di vista ecologico: contribuiscono a favorire il ricambio idrico, limitano l’impatto delle maree sul livello dell’acqua, funzionando da vaso di espansione, moderano l’azione del moto ondoso, ospitano una caratteristica vegetazione e una ricca avifauna.

Le piante che crescono in queste severissime condizioni hanno adottato differenti strategie per sopravvivere: cresce così una vegetazione diversa da quella che possiamo trovare in un prato o in un bosco. Piante cosiddette “di barena” sono la Salicornia, lo Sparto delle barene, varie specie di Limonium.

Nella Laguna di Venezia ricoprono una notevole superficie (oltre 90 km²) soprattutto nelle zone di nord-est e di sud-ovest e i canali vengono chiamati ghebi in dialetto veneziano.

Saccagnana

Il punto di partenza del nostro percorso è in località Saccagnana, nella piazza Santa Maria del Carmine conosciuta come Corte del Pra formata da un gruppo di edifici disposti a quadrilatero. In questa corte rurale si affacciano basse case coloniche, l’elegante Villa rustica Zanella e un’antica e minuscola chiesetta.

La cinquecentesca villa veneta nota come casa padronale Zanella, che è stata integralmente ristrutturata tra il 1996 e il 1998, presenta una facciata dall’intonaco rosato, una scalinata d’accesso al piano residenziale e una sopraelevazione centrale con una finestra tripartita, con un piccolo poggiolo e un frontone alla sommità in cui compare uno stemma nobiliare. La casa Zanella è visitabile solamente dall’esterno come gli altri edifici del borgo.

Lio Piccolo

Piccolo borgo rinascimentale che si incontra nel nostro percorso dopo 3 km e mezzo Nella piazza si può ammirare un palazzo padronale del Settecento, lo storico Palazzo Boldù, risalente alla fine del Seicento, e la chiesetta seicentesca di Santa Maria della Neve.

Questa località della Laguna Veneta, di soli 22 abitanti, è compresa nel comune di Cavallino-Treporti. È talvolta indicata come un’isola, sebbene sia piuttosto un insieme di isolotti separati da stretti canali.

Sebbene Lio Piccolo sia oggi una località agricola e scarsamente popolata, le testimonianze archeologiche (che incontriamo lungo il nostro percorso intorno all’ottavo chilometro) descrivono il luogo come un fiorente scalo commerciale in epoca imperiale romana. Riferibili a questo periodo sono i ritrovamenti, per metà sott’acqua, dei resti di due grandi case-emporio con ricchi pavimenti in mosaico.

Le saline e gli scavi archelogici

Al termine del nostro percorso lungo l’argine sterrato transitiamo per un’isola-insediamento fondato dagli altinati nel V secolo. La presenza di un monastero e di una chiesa dedicati ai Santi Felice e Fortunato nei luoghi corrispondenti alle Saline, è documentata fin dall’889 quando i monaci benedettini di S. Stefano d’Altino, in fuga dagli ungari, fondarono qui la loro sede ecclesiastica. Ricco di fondi e di patrimonio, il monastero fu sepoltura di numerosi dogi tra i quali Orso Partecipazio. – XII XIV sec. -Graduale abbandono delle isole dell’Ammiana e della vicina Costanziaca a causa delle condizioni ambientali proibitive. Gli edifici sacri dell’isola, ancora visibili nella cartografia del 1500, furono presto spogliati e demoliti. – 1844 – La motta di San Felice, abbandonata ormai da secoli, venne prescelta come sede direzionale di un grande impianto per la produzione di sale marino situato nell’adiacente palude maggiore. Durante i lavori di scavo vennero alla luce le strutture di fondazione dell’antica pieve altomedievale delle quali venne restituito un rilievo. La salina venne completata nel 1857. Nel 1913 cessò l’attività di produzione del sale e nell’isola si insediarono alcune famiglie che si dedicarono ad attività ortofrutticole e di pesca. Nel catasto del 1932 si evidenzia un grande edificio a corte che probabilmente serviva all’azienda ormai in disuso. Le due costruzioni oggi superstiti sembrano essere le torri angolari di tale struttura. Nella seconda metà XX sec. si ha l’abbandono delle ultime attività economiche nell’isola. Nel 1992 si ha il recupero dell’isola e dei suoi edifici per attività agrituristiche-ittiche. Qui è presente l’agriturismo Le Saline.

Mesole

A poco più di un km dalla partenza, invece di proseguire per il percorso qui tracciato e descritto, si può deviare verso Mesole, una frazione di origini antiche: il suo edificio più caratteristico è il Convento dai camini rotondi – Casa Rui. Sembra che il nome del Convento delle Mesole faccia riferimento ad un antico monastero femminile sorto nel 1380 proprio in questa località. Secondo altre fonti invece, il nome deriverebbe dal fatto che l’edificio sorge in un territorio un tempo appartenuto ad una fondazione monastica che utilizzava questi territori per le proprie coltivazioni agricole. Nelle vicinanze dell’edificio sorge un piccolo oratorio di origine seicentesca, l’Oratorio di Santa Maria del Carmine.

Autore

Gianni Marconato

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