Panoramica:
Un favoloso percorso di Km 15,6 da fare sia di corsa che camminando nella selvaggia e tranquilla Oasi di Valle Vecchia a Brussa, fraz. di Caorle. Un itinerario pianeggiante tra sentieri che attraversa campi, pinete, canneti, dune e praterie su fondi sterrati e sabbiosi, con la possibilità di visitare i casoni e le torrette di birdwatching. Anche se praticabile tutto l’anno, vi consiglio di percorrerlo in primavera ed in autunno evitando così l’eccesivo caldo estivo o le giornate ventose e gelate dell’inverno. Inoltre l’area di parcheggio denominata A, situata più vicino alla spiaggia, d’estate è a pagamento. .
Chilometraggio:
Km 15,6
Dislivello complessivo:
Pianeggiante
Descrizione tecnica
Partenza dal piazzale di fronte all’“area parcheggio A”
Dalla bacheca con la mappa di Valle Vecchia alla vostra destra si prosegue dritto, poi al bivio si va a sinistra, subito dopo a destra direzione spiaggia, si svolta di lì a poco a sinistra lungo il percorso pedonale pavimentato con listelli di legno fino a raggiungere la spiaggia, dopodiché si gira verso sinistra e si prosegue per 1,5 Km lungo la battigia, raggiungendo così i casoni.
Si percorre poi a ritroso la spiaggia e anche il percorso pedonale listellato, si gira poi due volte a destra e si ritorna sul percorso principale. Dopodiché lo si percorre per 1,7 km, si gira a sinistra e, dopo 800 m., si svolta nuovamente a sinistra.
Si prosegue così per 460 m. fino al ponte, subito dopo si gira a destra sul sentiero che costeggia il canale, si arriva all’asfalto di Via Dossetto e poi si gira a sinistra.
Prima di incrociare la Strada Provinciale Portogruaro Brussa, sulla destra, c’è “L’area di parcheggio B”
All’inizio si attraversa la Provinciale, si raggiunge la stradina sterrata con la mappa di Valle Vecchia e, tenendola d’avanti, si prosegue a destra, mantenendo il percorso più esterno per 4 Km.
Si arriva così ad un tratto di strada con un’area di parcheggio sulla sinistra, perciò si abbandona il percorso principale, prendendo il sentiero sulla sinistra con il divieto di andare a cavallo.
Si percorre il sentiero e dopo 300 m. si raggiunge la torre di avvistamento, con la possibilità di visitarla ed ammirare una panoramica a 360° dell’Oasi. Dopo degli ulteriori 300 m. si gira a sinistra, poi si segue la strada principale per 3 Km fino a raggiungere il piazzale di partenza sulla sinistra. (per chi fosse partito dal parcheggio B prosegue seguendo le indicazioni dall’ inizio della descrizione tecnica)
Punti di partenza
Parcheggio A
Area parcheggio vicino alla spiaggia raggiungibile con il mezzo percorrendo fino alla fine della S.P. Portogruaro Brussa
Parcheggio B
Area parcheggio di via Dossetto raggiungibile lungo la S.P. Portogruaro Brussa sulla sinistra appena passato il ponte che collega l’isola di Valle Vecchia dalla terra ferma.
Fontanelle d’acqua potabile
Nessuna, Consiglio una risorsa idrica
Mappa
Traccia gps:
Punti d’interesse:
I casoni
Un tempo i casoni erano casa e riparo per agricoltori, pescatori, cacciatori veneti. Si riconoscono fin da lontano per il tetto spiovente di paglia e canne, e sorgono dove acqua e terra si fondono lungo i profili brumosi delle basse, sopra le barene delle lagune interne, dentro le radure paludose. L’originaria struttura paleostorica è mantenuta da secoli e secoli, anche se oggi è possibile notare varianti dovute alla diversità delle funzioni accessorie e alla qualità dei materiali costruttivi reperibili in loco: legno, paglia, carice e argilla. Quasi del tutto cancellati dal territorio urbano, restano solo pochi casoni nelle lagune e nelle valli da pesca del Veneto Orientale, le quali nonostante le bonifiche sono riuscite a salvaguardare questa fragilissima tipicità dell’Alto Adriatico. II casone di laguna o di valle, situato in margine a canali, fiumi o su mote isolate, la cui antichissima tecnica costruttiva anticipa i principi della fondamenta veneziana, è stato, insieme, abitazione stanziale o stagionale, a seconda delle epoche e, ancora oggi, luogo dell’identità per le popolazioni locali.
Un’esperienza memorabile è raggiungere i casoni con la barca per disegnarne il profilo più autentico di antichi paesaggi lagunari con mura di carici fin dentro lo sciabordio dell’acqua e le piramidi aguzze dei casoni con le radici inestricabili legate al canneto. Si può partire dal Porto di Falconera: dall’acqua si gode avventurosamente tutta la densità del paesaggio carico di colori e di odori salmastri al punto che, venendo dal canale o dallo specchio lagunare, l’approdo a un casone è l’arrivo al porto stabile. La sobrietà e l’essenzialità dello slargo su cui sorge il casone diventa un’isola di sicurezza, una visione carica di ospitalità inconsuete, quasi un rifugio. Certo, vivere a cason era sempre fatica, spesso fame e disagi, ma anche possibilità di sopravvivenza, sicurezza dei ritmi stagionali, sapienza nell’usare i beni della natura. Il casone è l’andare per canali, valli e specchi lagunari, è l’andare di un tempo e l’arrivo, rappresenta lo stupore e la meraviglia che solo le cose autenticamente semplici, per questo preziose, conservano. Il viaggio tra acqua e terra offre anche l’occasione di godere dei diversi paesaggi che delimitano il territorio: il nucleo storico della città di Caorle, borgo di pescatori passato dalla protostoria dei Veneti antichi all’industria di un turismo balneare particolarmente attento alla qualità dell’ambiente; la vicina Concordia Sagittaria che documenta le frequentazioni dei Romani; la testimonianza della potenza austera dei Patriarcati; il dominio della Serenissima; i boschi affascinanti della Brussa e le antiche pinede della destra del Tagliamento. Il fascino della laguna e del mondo incerto della palude ha affascinato anche Ernest Hemingway durante le sue battute di caccia, oltre che lo scrittore Pier Paolo Pasolini, in visita a Caorle.
Come costruire un casone caorlotto? Non ci sono delle rigide dimensioni standard ma solo delle proporzioni fisse con un minimo e un massimo da rispettare a seconda della necessità d’uso e del luogo in cui è ubicato il casone. L’asse longitudinale del casone è solitamente disposto con la culatta a nord e l’apertura a sud, mentre i due fianchi del casone sono rivolti a Ovest, Nord-Ovest o Est e Sud-Est. Tra i materiali di costruzione vediamo pali e costole per la struttura portante e canna palustre per la copertura, pavimento in terra battuta o mattoni e il focolare in mattoni. Gli strati di canna della copertura sono disposti col fiore verso il basso e sormontati nella parte alta dallo strato superiore successivo, non ci sono canne fumarie e di camini estremi sporgenti dal tetto, né finestre laterali o abbaini o pareti in muratura. La recinzioni è fatta con materiali del luogo e il boschetto di contorno presenta specie esotiche ormai naturalizzate quali robinia, tamerice, fico e alberi da fusto in genere, e altre specie tipiche quali pioppo e salice.
Fonte: Caorle.it
Zona umida di Falconera
In questa zona si può ammirare la laguna con i suoi isolotti, le sue barene, i suoi numerosi uccelli ed animali acquatici, quest’ultimi con la possibilità di poterli vedere dall’alto salendo sopra la torre di osservazione.
Oasi di Valle Vecchia
“L’isola di Valle Vecchia” si estende per circa 900 ettari lungo il tratto di costa compreso tra Caorle e Bibione. E’ inserita nella fascia geografica dei litorali sabbiosi altoadriatici, come il tassello di un grande mosaico lineare. I limiti fisici dell’area sono costituiti rispettivamente dal Mare Adriatico a Sud, dall’area lagunare e dalla bocca di porto di Porto Falconera ad Ovest, dai canali Canadare e Cavanella a Nord e dal tratto inferiore del Canale dei Lovi, con la bocca di porto e l’invaso lagunare di Porto Baseleghe ad Est. Delimitata da acque lagunari, marine e fluviali è una tranquilla zona “selvaggia”, che conserva un fascino unico. Immersi nell’oasi tra canneti ed arbusti, vi potrà capitare di osservare decine e decine di specie diversi d’uccelli, oltre, ovviamente, a paesaggi mozzafiato. Utilissime sono le torrette di birdwatching posizionate nei punti strategici.
Questi stessi paesaggi furono tanto amati dal grande scrittore americano Ernest Hemingway il cui libro “Di là dal fiume e tra gli alberi”, fu proprio ispirato dalle bellezze di Valle Vecchia.
Oltre alle zone umide, sono presenti una spiaggia dove è ancora possibile vedere le ultime dune dell’Adriatico, una rigogliosa pineta e il paesaggio agricolo della bonifica.
Fonte: Caorle.it
Autore:
Mirco Salvador