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Panoramica:

Favoloso trail di 20 Km con 1408 D+ in zona Valbrenta. Un percorso impegnativo e che richiede un buon allenamento. Un dislivello importante e tratti con pendenze impegnative. Percorrendo il sentiero ciclopedonale che da Oliero porta a Valstagna e costeggiando il Brenta, si raggiunge Valstagna, si sale lungo la Calà Del Sasso che con i suoi 4444 scalini è la scala più lunga d’Europa fino ad arrivare prima a Sasso e poi alla vetta del Col D’Astiago. Si scende percorrendo il sentiero El Vu ricco di grotte, trincee e postazioni delle vedette della prima guerra mondiale e nell’ultimo tratto si percorre L’Alta via del Tabacco fino a ritornare ad Oliero.

E’ un percorso da fare con scarpe da trail running o da trekking prestando particolare attenzione lungo l’insidiosa discesa di El Vu.

Chilometraggio

20 Km

Dislivello complessivo

1408 D+

Descrizione tecnica

Si parte dal parcheggio nei pressi delle Grotte di Oliero e si prosegue verso destra, si prende il percorso ciclopedonale appena attraversato il ponte, si continua lungo l’argine del Brenta per 850 m. Arrivati alla strada si prosegue a destra, poi alla fontanella si tiene ancora la destra per un altro tratto di lungo argine, fino a sbucare lungo il marciapiede della via principale di Valstagna (Via Rialto).

Si percorre il marciapiede per 550 m., fino a notare un cartello a sinistra sull’altro lato della strada che indica “Il Museo Canal del Brenta biblioteca comunale”,

si prende la stradina indicata e si percorre la zona pedonale, seguendo in salita il torrente Valstagna. In questo punto c’è la possibilità, nei periodi più piovosi, di ammirare una stupenda cascata. Si attraversa poi la stradina, si prosegue risalendo la scalinata che porta alla SP 73 Via Franzela e si svolta a destra.

Si risale poi la strada per 1,1 Km, al lato esterno del tornante si prende lo sterrato con l’indicazione Calà del Sasso e, dopo un altro km percorso costeggiando il torrente Valstagna e superando una bella falesia,

si inizia a salire questa favolosa scalinata di 4444 scalini per 2,3 km con pendenze che variano dal 20 al 40%.

Alla fine della salita si raggiunge l’area Picnic. Successivamente, per chi volesse visionare Sasso, si seguono le indicazioni verso destra per “Chiesa di Sasso” per poi ritornare al parco e successivamente verso sinistra verso Col D’Astiago.

Si continua per 1 km, dopodiché si arriva ad una radura con una pozza visibile sulla sinistra chiamata Pozza della Sieresara, poi, seguendo il segnale che indica “Col d’Astiago” subito dopo la pozza, si abbandona il sentiero principale girando a sinistra e ci si inoltra nel bosco.

In questo punto la salita si fa più impegnativa. Dopo 400 m. si raggiunge una radura, si risale seguendo i paletti visibili nel prato, si raggiunge il cartello e, seguendo sempre le indicazioni per Col D’Astiago, si prosegue verso destra immettendosi nella stradina sterrata.

Al Km successivo si raggiunge la malga Col dei Remi e subito dopo si abbandona il sentiero principale e si prende il prato che costeggia il bosco facendo attenzione a seguire i paletti in mezzo alla radura.

Successivamente si oltrepassa un cancello di filo spinato. Da qui si va verso un grande edificio sostenuto da piloni, l’acquedotto situato sulla cima del Col D’Astiago.

Dopo aver ammirato il favoloso panorama sul Canal del Brenta si prosegue dritti sul sentiero di fronte all’acquedotto. Poi si oltrepassa la malga tenendola sulla destra, fino ad arrivare all’inizio del bosco, e si percorre il perimetro della vegetazione seguendo la recinzione, per poi trovare un secondo cancelletto di filo spinato.

In basso a sinistra il cancelletto, il secondo punto è la zona panoramica del Col D’astiago, il terzo punto il cancelletto dell’ inizio del Sentiero di El Vu lasciando sulla destra la Malga.

Oltrepassato il cancelletto si entra nel Sentiero contrassegnato come n. 775 “Sentiero della Grande Guerra El Vu” e si percorre una discesa insidiosa quanto affascinante ricca di trincee, grotte, gallerie e favolose postazioni di vedetta dove c’è la possibilità di ammirare un favoloso panorama sulla vallata del Canal del Brenta.

Dopodiché si percorre per 4 km il sentiero 775 seguendo le indicazioni per Valstagna (consiglio di ammirare il panorama dalle postazioni vedetta; una si trova dopo 1,2 km e l’altra dopo 3,3 km di questo sentiero; per accedere a quest’ultimo punto di vedetta ci si deve lasciare il sentiero principale ed inoltrarsi per 100 metri lungo una deviazione).

Dopo 4 Km si devia e si segue la Alta Via del Tabacco con indicazioni per Oliero, un tratto di sali e scendi per 1,8 Km arrivando ad una casa che costeggia il torrente. Si attraversa quest’ultimo, si prosegue in discesa sempre mantenendo le indicazioni per Oliero e si raggiungere l’asfalto. Raggiunto il centro abitato si svolta a sinistra in Via Oliero di Sotto e dopo 160 m. si arriva al parcheggio dove abbiamo lasciato il mezzo.

Punti di partenza

Area parcheggio Grotte di Oliero

Fontanelle d’acqua potabile

Consiglio una risorsa idrica di almeno 1l. a causa della mancanza di fontanelle lungo il percorso.

Profilo altimetrico

Mappa

Traccia gps:

Per Google Maps

Punti d’interesse

Grotte di Oliero

Situate nella Valle del Brenta, a Valstagna, nel comune di Valbrenta, le sorgenti dell’Oliero sono tra le risorgive carsiche più grandi d’Europa e meta turistica di interesse nazionale. Le grotte attualmente aperte al pubblico sono quattro: dalle due più in basso scaturisce il fiume Oliero (Covol dei Veci e Covol dei Siori) mentre le due superiori (Covol dei Assasini e Covol dee Soree), antichi sbocchi delle medesime sorgenti, sono ora asciutte.All’interno del parco un sentiero sale tortuosamente sino a raggiungere le prime due cavità asciutte, il Covol dei Assasini ed il Covol dee Soree, sovrastati da altissime pareti rocciose sulle quali si può ammirare un ricco campionario della flora rupestre, primo fra tutti in bellezza, il raponzolo di roccia. Si scende quindi a raggiungere la conca tra le due grotte principali, completamente circondata dalle freschissime acque sorgive ed immersa nel verde di piante secolari. Vicinissima, si apre l’imboccatura della grotta visitabile dai turisti, chiamata Covol dei Siori o Grotta Parolini, dal nome del famoso botanico Alberto Parolini, che la esplorò nel 1822 e la rese accessibile al pubblico dal 1832. È possibile visitare questa straordinaria grotta accedendovi in barca, accompagnati dalle guide naturalistico-ambientali di Ivan Team, che ve ne illustreranno le caratteristiche fino all’imbarcadero interno ed alla sala della colata, una gigantesca cascata di stalattiti alabastrine, alta ben quattordici metri, che si intrecciano in un bizzarro gioco di forme e colori. La temperatura dell’aria all’interno della grotta è di 12°C, quella dell’acqua quasi 9, e tali valori si mantengono costanti per tutto l’arco dell’anno. L’ultima grotta, visitabile solo dagli speleosub che si immergono spesso nelle sue acque cristalline, è il Covol dei Veci.

Fonte: grottedioliero.it

Calà del Sasso

La Calà del Sasso, con i suoi 4444 scalini, è la scalinata più lunga d’Europa. Ha una lunghezza di 2547 m, un dislivello di 774 m e con pendenze che variano dal 20% al 40%. Contrassegnata dal segnavia 778 è stato creato anche un percorso ad anello di 8Km.

La Calà del Sasso veniva sfruttata per far scendere i tronchi d’albero dalla frazione Sasso, nell’Altopiano di Asiago, al Canale di Brenta Per questo motivo si chiama Calà, ovvero calata, discesa. Realizzata nel XIV secolo sotto il dominio di Gian Galeazzo Visconti, venne ampiamente sfruttata dai Veneziani dal XV al XVIII secolo, per rifornire di legname l’Arsenale, che lo utilizzava per la costruzione di navi. I boscaioli, dopo aver portato a valle i tronchi facendoli scorrere sulla canaletta che costeggia il sentiero a gradoni, potevano acquistare nel paese di Valstagna alimenti come sale o farina, oltre ad altri oggetti, e facevano quindi il percorso di ritorno in salita con un nuovo carico di peso sulle spalle.

Col D’Astiago

Sentiero di El Vu

Dedicato ad Albino Celi detto ‘El Vu’, per il fatto che dava del Voi a tutti, leggendaria figura di recuperante al quale si è ispirato il film ‘Il recuperante’ di Ermanno Olmi ed il libro ‘Le stagioni di Giacomo’ di Mario Rigoni Stern.

Il sentiero percorre la linea di postazioni approntate durante la prima guerra mondiale denominata ‘linea di sbarramento delle stelle e dei terrazzi’ (stelle per ‘stele’ o stee=tronchetti d’albero, e terrazzi per via delle masiere di Valstagna). Linea con capisaldi Col d’Astiago (raccordo sull’altopiano), Valstagna, Carpanè, Col Moschin (sul Grappa), con dietro l’altra linea di massima resistenza del Monte Campolongo (Rubbio, Altopiano), Tovi (Oliero), Case Gennari (Grappa), che dovevano coprire ed offrire la massima resistenza nel caso di sfondamento delle line dei ‘Tre Monti’ a Gallio durante la ‘Strafexpedition’ e controllare e battere il fondovalle della Valbrenta e Val Frenzela nel caso di sortite in valle.Per esigenze belliche venne approntato un acquedotto da Oliero (dalle sorgenti delle Grotte) al Col d’Astiago, sulle cui tracce è poi stato costruito l’attuale acquedotto che porta acqua sull’altopiano di Asiago.

Fonte: magicoveneto.it

Autore:

Mirco Salvador

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